Tra le misure contenute nella legge di stabilità 2014 approvata a dicembre vi è quella che riguarda il pagamento degli affitti delle case che è partita il 1° gennaio. È in vigore, infatti, il divieto di pagamento in contanti per i canoni di locazione, quindi gli affitti dovranno essere pagati con strumenti tracciabili, cioè bonifici, assegni o anche, qualora sia possibile, bancomat e carte di credito. Devono essere tacciabili anche gli affitti per i quali non c’è obbligo di registrazione, come quelli stagionali. Il divieto vale solo per le abitazioni e non riguarda le locazioni di immobili per uso commerciale, né per l’affitto di box, cantine e posti auto.
“I pagamenti riguardanti canoni di locazione di unità abitative – recita infatti l’articolo 50 - fatta eccezione per quelli di alloggi di edilizia residenziale pubblica, sono corrisposti obbligatoriamente, quale ne sia l'importo, in forme e modalità che escludano l'uso del contante e ne assicurino la tracciabilità anche ai fini della asseverazione dei patti contrattuali per l'ottenimento delle agevolazioni e detrazioni fiscali da parte del locatore e del conduttore”.
La legge, inoltre attribuisce ai Comuni la mansione di controllo “in relazione ai contratti di locazione, attività di monitoraggio anche previo utilizzo di quanto in materia di registro di anagrafe condominiale e conseguenti annotazioni delle locazioni esistenti in ambito di edifici condominiali”.
Coloro che non rispetteranno questa nuova norma, potranno incorrere nelle sanzioni previste per l'antiriciclaggio e rischiano anche di essere esclusi per sempre dalla possibilità di poter usufruire delle detrazioni fiscali relative all'abitazione.
“L’addio al contante per il pagamento del fitto delle abitazioni – spiega Dario Gagliardi, responsabile della Gagliardi Immobiliare, agenzia di Lucera che ha sede in Piazza di Vagno – è da accogliere come un importante passo verso il contrasto all’evasione fiscale nel settore. Visti i dati numerici che ogni anno fanno emergere il problema del nero in tema di locazioni, questa è senz’altro una soluzione ai fini del contrasto al sommerso. Inoltre – aggiunge – prevedendo in futuro anche qualche agevolazione e detrazione, si potrebbe certamente innescare un meccanismo virtuoso che porti tutti, proprietari e affittuari, a impegnarsi maggiormente per il rispetto delle prescrizioni. Insomma, quanto contenuto dalla legge di stabilità potrebbe essere integrato, per esempio, da una norma che prevedesse nella dichiarazione dei redditi una qualche deducibilità delle spese dell’affitto dell’abitazione. In questo modo, tutti gli affittuari sarebbero così incentivati a dichiarare l’intera somma pagata e pertanto non avremmo più il problema degli affitti in nero. Stesso discorso – conclude Gagliardi - si potrebbe fare per incentivare i controlli: se fosse riconosciuta al Comune, designato quale organo deputato agli accertamenti sugli affitti, una percentuale sul recupero di quanto evaso, magari da destinare a politiche abitative o sociali, allora sì che si sarebbe creato uno strumento decisivo per il contrasto al sommerso”.
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Guarda il video del Sole 24 OreAggiornamento del 16/01/2014:
A quali sanzioni si va incontro se non si rispetta il nuovo obbligo di legge?
Nella norma sii fa riferimento alla sanzione dell’art. 58 del decreto legislativo n. 231/07, per cui la violazione, è compresa tra l’1 e il 40% dell’importo corrisposto con un minimo di euro 3.000. Inoltre se il canone di locazione viene pagato i contanti dal 1 gennaio 2014, sia il locatore che il conduttore perdono il diritto alle agevolazioni e detrazioni fiscali, come ad esempio la riduzione dell’imponibile Irpef per i contratti convenzionati, la cedolare secca , la detrazione affitto per studenti universitari, ecc.
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