sig. Di Matto ogni giorno i telegiornali ci raccontano della crisi che attanaglia l’economia italiana, con i dati impietosi sulla chiusura di migliaia di attività commerciali. Come va a Lucera il settore del commercio?
Lucera non è immune da questo fenomeno che dal 2012 si sta verificando in tutta la penisola. Molte sono state le cessazioni di attività e ce ne attendiamo tante altre.
Allora è vero quello che si dice in giro, che Lucera sta vivendo una crisi economica senza precedenti che porterà ad un “ridimensionamento” della città?
Io non sarei così drastico. E’ vero che a Lucera vi sono delle chiusure di negozi, è vero che la città sta vivendo un bruttissimo periodo dal punto di vista economico.
Ma molte di queste chiusure di negozi sono fisiologiche in quanto dopo la liberalizzazione, che ha tolto tutti quei vincoli della normativa precedente, c’è stata un’impennata che definirei spropositata di aperture di esercizi commerciali.
Questo aumento abnorme di negozi è spiegabile, però, anche con un altro motivo.
L’aumento della disoccupazione, la scomparsa del posto fisso o comunque impiegatizio, ha portato a ripiegare sul commercio tanti giovani che non avevano una professionalità specifica nel settore in cui hanno aperto l’attività commerciale. Tanto entusiasmo ma poca preparazione.
Quindi è vero che molti esercizi sono vittime della crisi e chiudono, molti però erano frutto di un aumento sconsiderato, non programmato e avventizio.
Consideriamo anche che le piccole attività, quelle che vengono definite di “vicinato” con una estensione fino a 250 mq, sono nella maggior parte dei casi composte da imprese familiari che non sono riuscite a mantenere il passo e l’aggiornamento costante nel tempo che invece caratterizza la grande distribuzione.
aprire un negozio quindi, un’attività commerciale, è una risposta alla mancanza di lavoro, alla mancanza del posto fisso?
Si, proprio così. Io infatti non mi soffermo tanto sul fenomeno della chiusura dei negozi a Lucera. Le cessazioni ci sono e ci saranno sempre, anche se ora in numero maggiore.
Quello che mi colpisce è la vita media delle attività commerciali, che sempre più spesso chiudono nell’arco di pochi mesi dall’apertura.
Mi è capitato che alcune attività cessassero nel tempo che si completava l’iter procedurale per l’apertura.
Questo è un brutto segnale, che andrebbe interpretato.
Molti aprono, pagano il fitto, molto alto in genere e le prime spese e nell’arco di qualche mese decidono di chiudere in quanto si accorgono che l’investimento non rende.
sta dicendo che i giovani cioè si “lanciano” in settori a caso, senza preparazione?
Proprio così. Tantissime volte vengono in ufficio i genitori di questi ragazzi e chiedono a me in che settore convenga investire. E’ una situazione paradossale se si considera che quei genitori stanno per investire in un’attività commerciale tutti i risparmi di famiglia e a volte la “liquidazione” di fine lavoro .
che settori hanno risentito più della crisi?
Le categorie di esercizi che hanno sentito più la crisi sono l’abbigliamento e la bigiotteria.
Perché a Lucera si aprono tanti bar? Tante pizzerie al taglio o negozi simili nello stesso settore? Ad esempio negozi di abbigliamento per bambini?
Aprono tanti bar in quanto ad una osservazione superficiale i bar, essendo frequentati da molta gente, danno l’impressione che portino guadagni sicuri e immediati.
come stanno andando i saldi a Lucera? A livello nazionale si evidenzia un calo tra il 15% e il 20%.
I dati dei saldi, la percentuale negativa a due cifre indicata dai media in questi giorni, per me è fuorviante in quanto non è corretto dire il giorno dopo l’inizio dei saldi se stanno andando bene o male.
Diciamo che è un dato che viene fornito forzando un po’ la mano alla statistica e certamente non ha niente di scientifico. Si potrà fare un bilancio “serio” solo tra qualche tempo.